Fin da piccoli siamo abituati a considerare il mese di settembre come il principio di un nuovo anno, vuoi l’antica tradizione dei pastori erranti, vuoi la corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico, secondo molti l’inizio dell’anno continua a coincidere con questo mese.
Se durante le vacanze ci siamo abbandonati al relax più totale, ora è invece tempo di bilanci e della ricerca di strategie per affrontare l’autunno con una marcia in più: colori, odori e sapori più intensi fanno sentire la gioia e l’entusiasmo di riprendere la programmazione del nostro cammino di vita lavorativo, personale e familiare, e fanno venir voglia di stilare una lista di buoni propositi:
- mettersi a dieta,
- andare in palestra,
- imparare una nuova lingua,
- prendersi cura di sé,
- smettere di fumare,
- iniziare a risparmiare,
- rinnovare casa,
- cercare o cambiare lavoro.
Nella tua lista ci sono gli stessi punti o ne hai aggiunti degli altri? Eh si, perché diciamolo, tutti noi abbiamo una lista scritta da qualche parte: in agenda, sul frigo, in auto, in un messaggino nel telefono, o semplicemente sono lì, nella nostra mente, magari insieme a tutti i buoni propositi degli anni passati puntualmente disattesi.
E allora? Cosa si fa?
I buoni propositi sono essenziali per dare slancio alle nostre attività e alla nostra vita quotidiana, ma il cambiamento di abitudini e stili di vita è un processo decisionale complesso: bisogna approcciare con consapevolezza a nuovi obiettivi di vita e a una nuova immagine di sé stessi, riconoscendo i propri reali desideri, la fiducia nelle proprie capacità e i vincoli o gli aiuti offerti dal proprio ambiente circostante.
Se siamo ancora fermi lì davanti a quella lista forse dobbiamo chiederci in che modo di solito cerchiamo di raggiungere un obiettivo e forse, allora, è proprio il caso di iniziare ad usare una vera e propria strategia d’azione.
- Per prima cosa proviamo a dare importanza alle parole, ed a sostituire i “devo” con i “voglio”: sembra una banalità, ma se facciamo attenzione al nostro linguaggio anche quando parliamo di desideri diciamo per esempio “Devo guadagnare di più! Devo andare in palestra!”. Di fronte a un’imposizione è difficile impegnarsi! Fermiamoci a scoprire invece cosa vogliamo per noi: è un lavoro più complesso, ma sicuramente più soddisfacente ed autentico, “Voglio andare in palestra!”.
- Poniamoci un solo OBIETTIVO alla volta, e non tre o quattro insieme, ma che sia S.M.A.R.T.: Specifico: chiaro e preciso. Misurabile: verificabile nel suo raggiungimento. Attuabile: coerente rispetto alle risorse, ai mezzi ed al contesto di riferimento. Realizzabile: stimolante e raggiungibile. Tempificato: pianificato nei tempi necessari affinché si realizzi.
(“Devo dimagrire!” non è un obiettivo; “Voglio perdere tre chili in un mese e mezzo” può esserlo e lo misurerò attraverso l’ausilio di una bilancia o di un dietologo, ammesso che sia compatibile rispetto alla mia struttura corporea)
- Tante volte raggiungiamo i nostri obiettivi, ma o non ce ne accorgiamo perché non riconosciamo le nostre capacità, o non riusciamo a goderne poiché siamo già proiettati verso un nuovo traguardo, altre volte, invece, sfuggiamo dai nostri fallimenti. È importante perciò fermarsi a riflettere su quanto stiamo facendo. Non è detto che ci sia un’unica via da seguire; magari quella che abbiamo scelto finora non è quella giusta per noi, allora è fondamentale cambiare, cambiare strada, cambiare modo di pensare, cambiare strategia. Lo dice anche Snoopy “Se non ci piace dove stiamo possiamo spostarci, non siamo alberi”.
Ora sì che siamo pronti a stilare una vera lista e ad attuare il Nostro Cambiamento, che ne dite??
Dott.ssa Gloria Di Rocco
Psicologa, psicoterapeuta.
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